Una giornalista svizzera mi ha posto questa domanda: «In due parole, mi dica cos’è l’amore». Ed ho risposto: «Il bisogno di stare con chi ti completa». Pensiamo alle espressioni usate dagli innamorati «tu sei il mio cuore, la mia anima, la mia vita». Ma questa esperienza l’abbiamo solo quando l’amore è intenso, passionale, quando siamo innamorati. Noi ci innamoriamo poche volte nella vita perché l’innamoramento è una rivoluzione che facciamo quando siamo stanchi del passato, quando siamo mutati interiormente, quando è cambiato l’ambiente in cui ci troviamo, quando stiamo male con le persone con cui viviamo e non riusciamo più a realizzare i nostri desideri profondi ad esprimere le nostre potenzialità. Allora cerchiamo chi ci completa e con lui ricominciamo una nuova vita.
Che cos’è, in definitiva, l’innamoramento? Un tentativo di rinascere, di ricreare il proprio mondo attorno ad un nuovo centro. Lo stato nascente dell’innamoramento è, tanto fisiologicamente come mentalmente, un processo di ringiovanimento. Questa tendenza della mente non cambia nel tempo. Noi ci innamoriamo a venti, a quaranta, a sessant’anni e possiamo innamorarci anche da vecchi, a ottanta. La differenza è che i giovani possono effettivamente ricostruire la propria vita con il proprio amato. Per i vecchi è più difficile. Ricordo un imprenditore di ottant’anni che si era innamorato di una donna di cinquanta e voleva cambiare vita. Ma la moglie, i fratelli ed i figli hanno minacciato di farlo interdire, lo hanno fatto ricoverare, lui ha rinunciato e pochi mesi dopo è morto. Invece attori e personaggi famosi anche da vecchi hanno divorziato e si sono risposati. Ma la libertà può venire anche dalla mancanza di ricchezza e di potere. Nelle case di riposo dove i vecchi non dipendono più dal tessuto famigliare, si innamorano e formano delle coppie innamorate. Molti deridono questi amori senili, li considerano patologici, sintomi di deterioramento mentale. Io vi vedo invece il segno della straordinaria plasticità della mente umana, della sua capacita di ricrearsi continuamente, la prova della sua volontà di vivere intensamente fino all’ultimo, e di rinascere.