Ci sono dei periodi di grande espansione economica, politica e culturale. Pensiamo alla Grecia fra il VI e il III, all’epoca di Augusto, all’Italia del rinascimento, alla Spagna di Cervantes, alla Francia dell’Illuminismo, all’Inghilterra da Shakespeare a Darwin. In queste epoche la società è come un fuoco che accende negli individui la speranza, la volontà di conoscere, di crescere, di emergere, di vincere.
Ci sono poi invece i periodi di crisi, di decadenza. Qualche volta sono stati provocati dalla invasione di tribù barbare che distruggono e devastano. Oggi tutta l’Europa è in difficoltà per la concorrenza dei nuovi paesi emergenti ma anche perchè i nostri finanzieri si sono dedicati al saccheggio. La crisi e la decadenza si presentano sempre all’inizio come leggerezza e incoscienza, poi come paura. Paura di diventare poveri, paura del nuovo. Tutti difendono le proprie abitudini, i propri privilegi, si aggrappano all’esistente e si guardano attorno cupi, persecutivi, paranoici. Cercano un capro espiatorio. Temono le forti personalità, temono gli innovatori e così si circondano di mediocri.
Come si può reagire ad una grave crisi, al profilarsi della decadenza? C’è qualche
esempio di chi ci è riuscito? Io penso di sì. La Germania dopo la guerra era distrutta e portava il peso infamante del nazismo. Tutti potevano insultare i tedeschi. Loro hanno reagito con un comportamento spartano. Hanno ricostruito le fabbriche prima delle case e poi hanno continuato a lavorare, studiare, investire in ricerca, in tecnologie d’avanguardia. Silenziosamente sono così arrivati a dominare economicamente l’Europa ed hanno una Cancelliera di Ferro.
E l’Italia, cosa dovrebbe fare? Abbiamo visto cosa hanno fatto i tedeschi, la storia ci insegna che per lo sviluppo occorrono impegno, fiducia, tenacia, lavoro, coraggio, speranza. Pensate al coraggio degli antichi romani, ai navigatori spagnoli, inglesi, olandesi che hanno esplorato il mondo, agli scienziati che ci hanno dato il progresso. Prendete come modello queste persone, non altri. E siate perciò rigorosi nello scegliere i libri, i film, i programmi TV, e infine i politici. Ricominciamo tutti a studiare, a leggere, a ragionare, a decidere con ponderazione, con saggezza. Non facciamoci distrarre, assorbire dalle stupidaggini e dalle chiacchiere. È nella nostra testa che incomincia la ripresa.