Da qualche anno si parla di intelligenza emotiva. Ci siamo accorti infatti che gli esseri umani agiscono mossi dalle emozioni e tengono conto delle emozioni degli altri. Alcuni hanno reazioni scomposte, sbagliate; altri reazioni che, pur non prodotte dal freddo ragionamento, sono intelligenti, razionali. Il capo carismatico percepisce i sentimenti della folla e li manipola. La maggior parte si fa trascinare, asservire, ma c’è anche chi ha, dentro di sé, la capacità di resistere emotivamente alla lusinga, alla ipnosi e si mantiene lucido.L’intelligenza emotiva ha una grandissima importanza tanto nei rapporti di cooperazione come nei rapporti conflittuali.
Se vogliamo costruire una impresa efficiente dobbiamo capire di che cosa hanno bisogno i nostri dipendenti e i nostri clienti. Se vogliamo vincere la battaglia dobbiamo capire cosa provano i nostri soldati e metterci nei panni del nemico. Io mi sono sempre occupato di intelligenza emotiva studiando le passioni individuali e collettive e cercando di capire se quelli che appaiono atti totalmente irrazionali o folli hanno in reltà una loro logica. Prendiamo per esempio l’innamoramento, il fenomeno che tanto per molti psicologi come per i neurologi è totalmente irrazionale. Io, invece, ho sostenuto che esso esplode quando il soggetto si ribella a una rete di vincoli, freni, proibizioni.
Ma per farlo deve trovare una persona anch’essa pronta alla rivoluzione e che con il suo slancio, i suoi valori, la vita che ha vissuto, i suoi sogni e la sua gioia di vivere, gli fa capire che può realizzare i suoi desideri più profondi e diventare più autenticamente se stesso. Però il processo amoroso è lungo e ad ogni tappa i due innamorati devono risolvere problemi, fare scelte, affrontare dilemmi.
Se sappiamo come si svolge questo processo – se ne conosciamo la fenomenologia – potremo fare delle scelte emotive più intelligenti. Per questo ho dato tanta importanza alla descrizione (cioè alla fenomenologia) di sentimenti come l’amicizia, la simpatia, l’antipatia, l’invidia, l’avidità, la generosità,la vanità, la gelosia, la forza d’animo,l’ottimismo e il pessimismo, l’aggressività, la volontà, la gratitudine, l’obbiettività,il perdono,la vigilanza o l’umiltà. Perché sono tutti metodi con cui noi affrontiamo la vita e, conoscendoli e rivivendoli in noi stessi, possiamo capire dove sbagliamo e fare delle scelte migliori. Studiare i meandri emotivi dell’animo umano vuol dire essere più liberi.