C’è chi ha ancora nostalgia di una società organica, dove la comunità era forte, solidale, proteggeva i suoi membri, non li lasciava mai soli. Stavi nel partito che era stato di tuo padre, nell’impresa dove lui aveva lavorato, nella chiesa dove vi trovavate tutti alla messa alla domenica, nella famiglia con i nonni, i bisnonni, gli zii, i cugini e infine nella famiglia coniugale che si formava presto, ed allevava i figli all’amore, all’ ubbidienza, al lavoro e non si rompeva mai perché l’impegno matrimoniale diceva “finché morte non vi separi”.
Questo mondo si è dissolto, è letteralmente esploso negli ultimi cinquant’anni e, al suo posto, oggi abbiamo la società che Lasch chiamava narcisista, Bauman liquida, Maffesoli dionisiaca, in cui la collettività organica, tradizionale, obbligatoria, non prevale più sui singoli individui che possono sempre scegliere se restare o andarsene. A quindici anni la ragazza si ribella a sua madre e a suo padre e loro non sanno come fare. L’insegnante può essere apprezzato, ma anche respinto. Entri in un partito e ne esci, ti sposi e divorzi. Anche la più grande forza che unisce due persone, l’innamoramento, ad un certo punto può svanire: “Non ti amo più” ed e finita. Alcuni pensano che tutto si dissolverà in un pulverume di individui senza obblighi e senza freni.
Io non ci credo. Penso che in occidente, negli ultimi cinquant’anni sia avvenuta una rivoluzione in cui ogni persona ha scoperto la propria libertà personale, il diritto di compiere solo scelte volontarie rifiutando ciò che le viene imposto dall’esterno. Queste persone però non si sono disintegrate, non si sono abbandonate al principi del piacere immediato, continuano a provare sentimenti profondi, sono capaci di stabilire legami forti, di prendere impegni, di rispettare la parola data. Ma a condizione che non gli venga imposto, che sia frutto della loro libera volontà. Lo vediamo bene nell’amore, dove ci sono persone che vivono da anni un grande amore appassionato ma non accetterebbero che quel rapporto fosse loro imposto come obbligo, dovere .
Siamo entrati nell’epoca della libertà personale e dobbiamo ricostruire l’intera società su questa nuova base. Un compito smisurato perché siamo vissuti sempre in comunità, partiti, associazioni che ti assorbono, ti vincolano, ti obbligano. Ed ora dobbiamo imparare a costituire relazioni affettive ed istituzioni stabili fondate sul convincimento e sulla libera scelta.