Quando una nazione perde il contatto col suo passato, con le sue radici, quando perde l’orgoglio della sua storia, della sua cultura e della sua lingua, decade rapidamente, smette di pensare, di creare e svanisce. È quanto sta succedendo ai Paesi europei che, perso il potere politico ed economico, stanno rapidamente scomparendo come comunità creative. I Paesi scandinavi non traducono più nulla nella loro lingua, leggono tutto direttamente in inglese. In Italia stiamo per ridurre la scuola media superiore da cinque a quattro anni per copiare gli Stati Uniti. Alcuni anni fa Berlinguer ha riformato l’università copiando il modello anglosassone della laurea breve. In seguito il ministro Gelmini ha fatto una riforma dei criteri di valutazione dei professori universitari fondandola sul numero di articoli pubblicati sulle riviste anglosassoni. Tutto cio che è pubblicato in italiano non vale nulla. Molte grandi imprese italiane usano solo l’inglese e hanno perso il contatto con il proprio territorio, con le radici della loro creatività. Nel mercato globale tutto si assomiglia: i centri commerciali, i prodotti venduti, i programmi televisivi, i divi, i modi di vivere. Le grandi imprese monopolistiche fanno invecchiare i computer e costringono tutti a cambiarli quando pare loro. Nessuno può opporsi. Come nessuno può opporsi alla ragnatela dell’euro. Per questo non c’è più una Alta Cultura Europea e italiana, non serve pensare in grande. Arriva tutto gia pensato, digerito, omogeneizzato. Eppure nel corso della storia ci sono stati popoli che hanno evitato di essere totalmente asserviti, cancellati. Oggi sono gli anglosassoni che dominano il mondo. Ma anche la cultura greco-romana è durata quasi duemila anni. Quella cinese ha attraversato crisi gravissime ma è sempre riemersa. Il piccolo popolo ebraico pur essendo disperso in tutto il mondo e parlando tutte le lingue ha saputo conservare le proprie tradizioni, la propria identità e la capacita di pensare, di giudicare, di decidere. Solo chi conserva fortissima la propria identità è in condizione di affrontare il mondo globalizzato, di muoversi e di manovrare in esso senza farsene schiacciare.